Saranno i mercati emergenti a salvare il settore fotovoltaico mondiale. Almeno stando all'ultimo report sull'argomento di IHS (ex IMS Research). La previsione che vi si fa è infatti che i mercati minori possano arrivare tra 5 anni a un volume di nuovo installato annuale di 12 GW contro gli 1,6 GW del 2012. Nei prossimi 4 anni nei mercati emergenti si installeranno circa 30 GW di potenza FV: un sollievo prezioso per un settore che sta subendo una durissima crisi da sovrapproduzione.
Il Solar Emerging Markets Study di IHS analizza e cerca di prevedere quel che succederà nei mercati di Asia e Pacifico, America Latina, Medio Oriente, Africa e dei Paesi “emergenti” europei. Al momento in queste nazioni ci sono progetti per 20 GW di nuova potenza, anche se tra la carta e la realtà si devono spesso fare i conti con processi autorizzativi lunghissimi. Al momento solo 1 GW è già alla fase di cantiere. Ovviamente – come la storia del fotovoltaico ci ha insegnato - fare previsioni accurate è impossibile e dunque IHS propone un range piuttosto ampio: questi mercati nel 2013 potranno pesare da 2,1 a 3,5 GW di nuovo installato e al 2017 da 2,9 a 12,2 GW.
Si tratta di mercati spesso molto rischiosi per le aziende che vogliano entrarci, ma che in alcuni casi hanno ottime prospettive di crescita. Nel valutare quali siano i Paesi più promettenti per la diffusione del fotovoltaico, lo studio prende in considerazione diversi aspetti: dai fattori macroeconomici, alle dimensioni potenziali del mercato, passando ovviamente per le politiche incentivanti e la profittabilità dei progetti. Risulta che i mercati più attraenti nei prossimi anni saranno in Sud Africa, Thailandia, Cile, Romania e Brasile. Seguono altri Paesi ugualmente attraenti ma con più rischi come Argentina, Ecuador, Turchia e Messico (a tal proposito, per un punto di vista più italiano sui mercati esteri si veda Qualenergia.it, Le rinnovabili italiane pensano all'estero).
Andando a guardare la situazione per aree, in Africa e Medio Oriente la penetrazione delle rinnovabili è finora stata ostacolata da prezzi dell'elettricità mantenuti molto bassi a suon di sussidi alle fonti fossili: con un aumento della domanda del 26% e la volontà di diversificare i mix energetici nei prossimi 5 anni le cose dovrebbero però mutare (si veda per esempio il caso dell'Arabia Saudita).
Nell'Europa dell'Est sono gli obiettivi europei a spianare la strada per le fonti rinnovabili che, diversamente, dovrebbero vedersela con elettricità a basso prezzo prodotta ad altissimi costi ambientali e sociali come quella generata da carbone e nucleare, oltre che dall'idroelettrico. In Asia sappiamo che esiste una domanda di energia in fortissima crescita associata alla volontà di ridurre la dipendenza dall'estero. Qui è l'India il mercato più attraente dove alti prezzi dell'elettricità e un sistema elettrico inadeguato giocano a favore del fotovoltaico. Anche in Sud America l'aumento della domanda e la dipendenza dal petrolio spingeranno, si stima nel report, verso un buon sviluppo del solare.